Il Progetto M.I.R.CO-Lupo “Minimizzare l’impatto del randagismo canino sulla conservazione del lupo in Italia” si è proposto di assicurare migliori condizioni di conservazione per il lupo agendo, in particolare, sui cani vaganti e randagi.
Il progetto ha coinvolto cinque partner: Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, Il Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Il Corpo Forestale dello Stato, la Società Carsa Edizioni e Comunicazione di Pescara e l’associazione non profit Istituto di Ecologia Applicata di Roma.
M.I.R.CO-Lupo aveva lo scopo di assicurare migliori condizioni di conservazione per il lupo agendo, in particolare, sui cani vaganti e randagi che alimentano tre gravi minacce:
- la perdita dell’identità genetica del lupo dovuta all’ibridazione con i cani vaganti
- la mortalità dovuta ad attività illegali di bracconaggio o uso del veleno, anche non direttamente rivolte al lupo
- la trasmissione di patogeni provenienti dalla presenza sul territorio di cani vaganti non vaccinati
![](https://lazoologa.it/wp-content/uploads/2021/03/lupo_per_fairy_tails_2.jpg)
![7. Lupi e cani - la comunicazione tattile e visiva](https://lazoologa.it/wp-content/uploads/2021/04/142168130_3953690461349477_7126010079688475236_n.jpg)
![Lupi, cani e comportamenti agonistici: la gerarchia in nome dell’armonia](https://lazoologa.it/wp-content/uploads/2021/04/140484987_3937191486332708_8510031601117413043_n.jpg)
I principali obiettivi del progetto erano:
- Neutralizzare il potenziale riproduttivo di ibridi lupo-cane e cani vaganti presenti nei due parchi
- Potenziare il sistema di controllo delle attività illegali
- Ridurre il rischio sanitario per la trasmissione dei patogeni dal cane al lupo
- Aumentare la consapevolezza dei rischi posti dal randagismo canino alla conservazione del lupo.
- Creare una banca dati nazionale sul fenomeno dell’ibridazione
- Sviluppare un processo condiviso a livello locale sulla gestione degli ibridi
- Istituire un sistema di controllo dell’uso del veleno sul territorio, mediante trasferimento di esperienze dal Progetto Life ANTIDOTO
- Minimizzare la probabilità di incrocio tra cani vaganti e lupo
- Fornire supporto ai proprietari di cani da lavoro per le cure veterinarie
- Sensibilizzare la popolazione residente e i portatori d’interesse sull’impatto del randagismo canino a livello socio-economico e sugli ecosistemi
- Creare una banca dati nazionale per registrare i casi di ibridazione lupo-cane
- Istituire una squadra cinofila antiveleno, utilizzando il modello operativo sperimentato nel progetto LIFE ANTIDOTO
Le principali azioni previste dal progetto erano:
- Cattura, sterilizzazione e rilascio degli ibridi lupo-cane
- Campagna di controllo e trattamento sanitario dei cani vaganti in collaborazione con le ASL
- Istituzione di una squadra cinofila anti-veleno
- Campagne di informazione e sensibilizzazione sul territorio
- Istituzione di un comitato consultivo con tecnici, autorità istituzionali e gruppi d’interesse
![](https://lazoologa.it/wp-content/uploads/2021/03/Aboutme-Wolf_B.jpg)
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